In questo articolo voglio spiegare un mio personale pensiero, non una verità assoluta, ma un pensiero individuale che ha lo scopo di lasciare spazio alle domande, ai dubbi e alle riflessioni personali di chi legge.
Piccola Premessa
Ci tengo a precisare che articoli come questo, ma come altri dello stesso genere, hanno come unico scopo quello di far “fiorire” il seme della riflessione e dell’autoanalisi. Tutto può risuonare come utile o poco utile, dipende dal soggetto che legge. 🙂 mi auguro tu possa trovare il TUO senso in questo articolo. .
Iniziamo
Un Imprenditore ha lo scopo di creare un’azienda, farla crescere e aumentare i profitti della stessa, ottenendo grandi risultati e espandersi. Un operaio ha lo scopo di portare a termine il proprio lavoro, ottenere il giusto compenso e sostenere lui stesso e la propria famiglia. Un medico ha lo scopo di curare gli altri, ottenere il suo compenso e fare sempre del suo meglio. Hai un obiettivo, fai di tutto per raggiungerlo e una volta ottenuto passa a un’altro. Ci hanno insegnato così e vista sotto diversi punti di vista, beh non è sbagliato, in fin dei conti ognuno di noi deve pensare anche a queste cose certamente…..anche 😉 !
Ora immagina che ognuna di queste figure, oltre a pensare al proprio sostentamento e raggiungimento dei propri obbiettivi, pone il suo focus sopratutto verso una crescita personale traendone gli strumenti necessari dal proprio lavoro e da ciò che vive al di fuori di esso. Questo non cancella ciò che per cui è stato “disegnato” un determinato mestiere, ma sottolinea l’importanza che ha nella vita dell’essere umano una collocazione di crescita interiore e globale. Questa stessa visione io la rapporto nel mondo delle arti marziali – fai attenzione, io utilizzo questo argomento ma ognuno può sostituirlo con il proprio o qualunque altro – dove vi è , il più delle volte, una presa di posizione dalle più disparate parti, dove ognuno sottolinea cosa sia lo scopo principale e unico di questo cammino. Ognuno ha ragione e ognuno ha torto, io mi limiterò nell’esporre ciò che a parere mio non dovrebbe mai essere tralasciato, qualunque essa sia l’arte in questione, ovvero LA CRESCITA DELL’INDIVIDUO NELLA SUA TOTALITA’.
Questo non significa che la pratica marziale debba diventare una pratica per aspiranti santoni, tralasciando tutti gli aspetti marziali che caratterizzano questo mondo e trasmutando la pratica in una sorta di Hippie style 🙂 . Ma significa andare anche oltre, significa vedere sotto altre prospettive e angolazioni, proprio come accade in un combattimento dove la visione limitata aumenta le possibilità di sconfitta o di vulnerabilità.
Le arti marziali sono una pratica fisica (per una grossa percentuale) dove entrano in gioco differenti fattori psicologici e fisici. Queste pratiche per l’ 80% della popolazione hanno uno scopo ben preciso, quello fisico e di riuscita in una colluttazione (nulla di sbagliato,anzi). Ovviamente sono pratiche che sviluppano determinate abilità, capacità e potenzialità molto specifiche per determinati scopi. C’è chi punta a un determinato scopo e vi è anche chi abbraccia uno scopo più ampio. Possiamo trovare campioni nel settore agonistico, chi opera nella difesa della persona, chi tramanda una tradizione millenaria e chi ha scelto un percorso più introspettivo, ognuna di queste strade sono rispettabili e hanno tutto il mio rispetto. Ma quello che in pochi sanno ancora oggi è che la pratica marziale era un aspetto molto legato alla crescita dell’individuo, non solo come costruzione di una persona forte in grado di combattere, quella poteva essere una conseguenze o un esigenza, ma sopratutto nella formazione umana e consapevolezza di se nella società, verso il proprio popolo e il mondo circostante.
“Il risveglio spirituale è la cosa più essenziale nella vita dell’uomo, è l’unico scopo dell’esistenza.”
KHALIL GIBRAN
Questo è un aspetto che a malincuore sta venendo messo da parte, lasciando spazio ad altro e altri scopi.
La mia visione attraverso la pratica delle arti marziali non ha reso i miei allenamenti “floreali”, anzi tutt’altro, ma se oggi dovessi praticare con il semplice scopo “materiale” sicuramente sarei impegnato in altro e avrei inevitabilmente smesso. Dietro alla pratica e negli allenamenti non posso limitarmi al solo obiettivo fisico, altrimenti per il sottoscritto sarebbe limitante e con “la scadenza”.
Si hai compreso bene, ho scritto proprio “scadenza”. Che ha una fine, che ha un punto di arrivo dove finisce tutto e basta. Molto semplice 🙂 .
Muovo il mio corpo per il semplice motivo di muovermi? Utilizzo solo il mio apparato fisico per prevalere su un’altra persona? Alleno i miei muscoli solo per una “semplice” estetica visiva?
Se fosse solo questo non avrei neanche iniziato. Se fosse solo questo le arti marziali sarebbero già morte da molto tempo. 🙂
Quello che ho fatto io personalmente e che magari può servire …
Negli ultimi anni ho incominciato a vedere l’essenza marziale sotto un’altro punto di vista. Nella consapevolezza di un gesto ci deve essere presenza, assenza di disturbi esterni o creati dalla mente. Nello sforzo fisico non c’è solo l’obiettivo di allenare il muscolo, ottenere una abilità o essere più forte, ma sposto l’attenzione anche nei meccanismi mentali che la mia mente crea attraverso lo sforzo (limite fisico o mentale). Nel gesto marziale non penso solo a sferrare un colpo limitandone l’obiettivo, ma sposto il mio focus attraverso la consapevolezza del corpo che mi permette di ascoltarmi e entrare a contatto con le mie emozioni, creando uno o vari obiettivi nella mia mente.
Questi sono solo alcuni esempi di approccio che ho verso l’allenamento e insegnamento.
Non esiste nulla fine a se stesso. Dal gesto più “banale” di mobilità e stretching del corpo al combattimento fisico, si possono trarre insegnamenti e concetti di vita, come l’essere flessibile e mobile nelle varie occasioni che si presentano davanti e saper gestire le circostanze esterne nel proprio quotidiano partendo da se stessi.
Questo per me vuol dire andare oltre, vedere con un’altra prospettiva 🙂 . Molto banale lo so, ma di un elevata importanza.
Tutto ha un tempo….o forse…. 😉
La forza con il passare degli anni diminuisce, le coppe e medaglie faranno un pò di ruggine e tutto ciò che è materiale scompare nel tempo. Ma lo scopo senza tempo non ha “scadenza”, perchè a discapito di qualunque cosa accada nella vita, beh, è ciò che accomunerà l’esistenza di ognuno di noi…
comprendere, scoprire e crescere interiormente, ricollegandoci alla nostra parte più profonda. Questo è quello che ho denominato come scopo senza tempo. Lo scopo di ogni essere umano in fondo 🙂 .
La filosofia è immortale. Il pensiero di un essere umano rimane immortale. Le parole possono cambiare il mondo. l’unione per cambiare il mondo è un qualcosa di immortale. La presa di coscienza che non siamo solo qui per vivere e basta, rende quel qualcosa d’altro immortale nel tempo. Il risveglio spirituale è immortale.
Le arti marziali possono diventare un modello educativo per l’anima e uno strumento valido per ciò che viviamo. Non esiste solo ciò che conosciamo o che ci hanno sempre detto gli altri, esiste molto altro e noi come individui non abbiamo un corpo, una mente e una coscienza solo per essere utilizzate e poi gettate via. Concepire questo, seminare questo nella propria mente potrà essere l’inizio per vedere ogni cosa in modo differente.
Nel mio piccolo voglio trasmettere questo messaggio e sono convinto che in questo modo queste pratiche potranno essere “immortali”. Come dico spesso : “riportare il Kung Fu Wushu nella vita delle persone è il mio principale obiettivo” 🙂 .
Inizia a vedere a “testa in giù” 🙂 . Inizia a guardare ciò che hai sempre guardato anche sotto un’altra prospettiva.
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