Esistono molte pratiche, molti strumenti capaci di aiutarci nel nostro cammino. Ma questi strumenti e pratiche sono davvero utili? La risposta è Sì , ma solo se comprendiamo che nessuna pratica è efficace se non abbiamo una precisa intenzione. Vedi, ad esempio la Meditazione, una delle pratiche più diffuse nello Yoga e in tante altre pratiche (come arti marziali, religioni etc) , NON è UTILE A NULLA se non lavoriamo sull’intenzione. Ma cosa è questa intenzione ?
INTENZIONE
L’intenzione è quel “motore” che ci spinge a fare quella determinata cosa. Un esempio banale: se prendi un cacciavite per stappare una bottiglia (magari ci riesci 😉 ) , puoi impegnarti quanto vuoi, ma la bottiglia non si aprirà. Ecco, lo strumento, la pratica è il cacciavite, l’intenzione lo scopo per il quale stai utilizzando quel determinato strumento. Il tutto va analizzato e compreso al meglio, per ottenere dei veri e propri risultati. Se medito per azzittire i pensieri, sto fallendo. Se medito per trovare una pace interiore, ma poi sono irrequieto nella vita odierna, non serve a nulla. E così via. Dirai…”si ok, hai scoperto l’acqua calda Luca ! ” , ma fammi spiegare in modo più semplice: se utilizzo una pratica e non metto al primo piano l’intenzione del cuore e dell’ascolto, il tutto diventa vano e momentaneo. L’intenzione non è magia, ma disciplina. Le pratiche, qualunque, dai canti gregoriani, alle preghiere, alla meditazione, fino ad arrivare a pratiche più fisiche, devono essere mossi da un intenzione. Immagina di pregare, di recitare un mantra (se ti piace di più e lo sai fare) , con l’intenzione di ricevere più soldi… 🙂 , comprendi che stai usando il cacciavite per stappare la bottiglia? L’intenzione deve muovere l’azione, poichè è l’azione stessa poi a palesarsi grazie all’intenzione.
INTENZIONE E DISCIPLINA
Quando crei il tuo spazio di contemplazione, allenamento o di ascolto, devi creare nella tua mente una salda e precisa intenzione. Un esempio pratico: Se predisponi un altare – che sarebbe un piccolo ornamento con oggetti, foto, candele, profumi etc. o tutto ciò che può rendere l’ambiente purificato e in sinergia con te – lo devi fare con un intenzione, che può essere semplicemente : “sacralità del luogo e del momento” oppure “un ringraziamento”. Di conseguenza la pratica che farai quel giorno potrebbe essere di : pace e tranquillità – oppure: gratitudine – o ancora: ascolto interiore e così via. Le intenzioni possono cambiare in base al momento, al ciclo di vita che stai vivendo o a ciò che vuoi raggiungere per ottenere risposte. Il tutto, ora che leggi, può sembrarti scontato, ma credimi che non lo è. Questo richiede una forte disciplina. La sacralità e i rituali possono essere anche fatti di semplici e umili gesti, come ad esempio farsi un bagno o una doccia e portare l’intenzione verso l’acqua che drena, depura e “pulisce” sotto diversi aspetti. Tutto gira attorno all’intenzione.
RITUALI
Esistono moltissimi rituali. Io ti elencherò solo alcuni di cui sono a conoscenza e che io stesso, dopo anni, continuo a ricercare e praticare. Leggi attentamente, sperimenta su di te e trova la tua dimensione, ma, non dimenticare mai l’intenzione 🙂 :
- Bagno / Doccia : Come ti ho anticipato prima, prova il “rituale” del bagno : riempi la vasca e spargi un pò di sale, poi anche degli oli essenziali se ne possiedi qualcuno. Prima di immergerti lavora sull’intenzione, come se fosse un mantra. Ad esempio : “benedico quest’acqua e la sua energia. Mi immergerò per lasciare tutto ciò che ho accumulato di negativo. Energia dell’acqua purifica il mio corpo e la mia mente “. E’ solo un esempio, tu puoi utilizzare le parole che senti in quel momento. Se hai solo una doccia, il meccanismo rimane uguale, solo che in questo caso puoi spargere del sale sul piatto doccia e lavorare sulla stessa intenzione, con la differenza che non ti immergerai ma sentirai l’acqua scorrerti addosso.
- La Meditazione : questo aspetto è molto più complicato, ma come ho spiegato nel video Meditazione e Rituali – ti ricordo che se vorrai riceverlo, potrai cliccare qui e richiedere maggiori info – , non lavorare sull’intenzione di non pensare o di non voler vedere e percepire determinate cose, ma piuttosto, prepara il luogo, rendi il momento sacro e potrai lavorare sulla gratitudine, oppure sull’ascolto, ma anche semplicemente per stare con te stesso/a. Non cercare risposte, non arriveranno in quel momento, ma potrai seminare un piccolo seme poco per volta.
- Camminata Meditativa: nella pratica Zen, la camminata è fondamentale, anche se spesso non compresa. Io però, in questo caso, voglio consigliarti di ritagliarti 30/40 minuti di camminata in un luogo che possa distaccarti dall’ordinario e rendere quella camminata un tuo personale rituale. L’intenzione può essere di contemplazione del bello, ponendo la tua attenzione in tutto ciò che vedi, senti, percepisci e che ti arriva. Senza soffermarti su nulla, senza distrazioni. Oppure puoi fermarti in alcuni punti precisi chiedere di donarti energia, se magari in quel particolare momento sei scarico/a dopo una giornata lavorativa.
CONCLUSIONE
Questi sono solo tre esempi, ma in futuro molto probabilmente te ne descriverò altri. Inizia con cose semplici e che puoi fare in ogni momento. Cosa importante: stacca il telefono e rendi quei momenti davvero sacri. Ricordati che non basta farli 1 volta al mese, oppure 2 o 3 volte all’anno, ma abbi disciplina. Anche ascoltare il proprio respiro può diventare un atto SACRO.
Buon viaggio my friend 🙂